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Max e Dany story: Cap. 45 - SORELLE IN GANG BANG


di XMX
13.10.2022    |    3.003    |    2 9.7
"La sera dopo andarono in un cinema dove proiettavano un film erotico e gli uomini singoli presenti gli si sedettero vicino cercando di attaccare bottone, loro..."
Max tornò a casa e vide Dany molto alterata, le chiese il motivo del suo malessere e lei rispose che aveva ricevuto una telefonata dalla sorella G. e che era molto arrabbiata perché si erano dimenticati di lei, non l’avevano più chiamata a partecipare alle loro avventure di sesso. Max ci pensò un minuto e poi disse che aveva ragione, l’avevano inserita bruscamente nei loro giochi e poi trascurata, dovevano organizzare qualcosa per lei, ma doveva essere una cosa speciale e imprevista.
Contattarono i loro amici per programmare una festa a sorpresa, non subito, poteva sembrare che lo facevano perché lei si era lamentata, Max disse a Dany di uscire con lei più spesso, anche la sera per una pizza, un cinema o dove volevano, lei si mise subito all’opera invitò la sorella a mangiare una pizza la sera dopo.
Le due sorelle erano molto appariscenti, entrambe in minigonna, camicette scollatissime e tacchi a spillo, truccatissime, entrarono nella pizzeria e tutti gli uomini si girarono a guardarle, alcuni facevano cadere il tovagliolo per vedergli le gambe, altri le passavano vicino per vedere dentro la scollatura, loro tranquille mangiavano e chiacchieravano del più e del meno.
La sera dopo andarono in un cinema dove proiettavano un film erotico e gli uomini singoli presenti gli si sedettero vicino cercando di attaccare bottone, loro continuarono a vedere la proiezione senza dare retta a nessuno.
Le uscite si susseguirono, talvolta rimanevano in casa cenando e vedendo la televisione insieme a Max.
Un pomeriggio Dany telefonò alla sorella per informarla che per la sera alcuni amici le avevano invitate ad una festa in una villa fuori città e la informò che era un ambiente molto altolocato e di vestirsi in maniera adeguata.
Alle 20 G. andò a prendere Dany con l’auto e quando vide che Max non c’era le chiese il motivo, lei rispose che era stanco e non aveva voglia di uscire.
Tutte e due le sorelle erano vestite in maniera molto succinta, minigonne, camicette semitrasparenti con i seni ben in vista, tacchi alti, trucco pesante e Dany aveva il solito rossetto rosso fuoco, lei quando entrò in auto controllò la sorella e vedendo che non aveva messo il rossetto le prestò il suo, poi le alzò la minigonna e si complimentò con lei perchè aveva seguito il suo insegnamento, niente intimo.
Seguendo il navigatore arrivarono all’indirizzo che aveva Dany, con loro stupore videro che non era una villa, era un casolare isolato e diroccato, buio e senza infissi, si guardarono chiedendosi se era il posto giusto, telefonarono a Max per avere conferma e lui disse di entrare perché il posto era quello.
Con timore varcarono l’uscio, si incamminarono lungo uno stretto corridoio vedendo dove mettevano i piedi grazie ai raggi della luna, come entrarono in un salone si sentirono strattonate e gettate in terra, spaventate urlarono, ma subito degli uomini le bloccarono tenendole ferme e con le mani sulla bocca, poi le strapparono tutti i vestiti e di peso le misero su dei tavolacci legandogli i polsi e le caviglie.
Erano atterrite, non riuscivano neanche a strillare più, si accese un faretto su di loro e notarono nella penombra che c’erano sei uomini molto robusti e completamente nudi, i volti erano coperti da mascherine, pensarono di essere state rapite.
La luce le accecava e spesso abbassavano lo sguardo, quella specie di tortura proseguì per circa quindici minuti, poi gli uomini si avvicinarono a G. e iniziarono a toccarle il seno, le gambe, il culo e poi uno di loro le infilò due dita nella figa, lei strillò per il dolore, le dita divennero tre e poi quattro e le allargavano le pareti, mentre gli altri continuavano a tastarla ovunque, quei continui palpeggiamenti e la masturbazione le provocò una strana eccitazione, la figa cominciava a bagnarsi e la mano scorreva facilmente, si abbandonò completamente e iniziò a godere.
Dany la guardava e sul suo volto apparve un sorrisetto, lei era al corrente di quello che stava accadendo, lo aveva organizzato Max, che nascosto nell’ombra controllava tutto.
La sorella era partita, stava godendo, un uomo le allargò le gambe e le infilò dentro il cazzo, lei mugolò un siiiiii di approvazione, un altro la baciò in bocca con la lingua e lei contraccambiò, mentre un altro le succhiava il seno e mordeva i capezzoli.
Gli altri tre si avvicinarono a Dany e le dissero di non ridacchiare tanto perché lo stesso servizio ora le toccava, lei tranquillamente disse che era a loro disposizione, potevano farle tutto quello che volevano.
Senza preamboli le allargarono le gambe e uno di loro la scopò mentre gli altri due le avevano messo il cazzo in bocca che lei spompinò a turno con avidità.
I tre si cambiavano di posto in continuazione e lei aveva sempre cazzi freschi in figa e bocca.
L’uomo che scopava la sorella le sborrò in figa e lei venne con un mugolio di piacere, subito un altro prese il suo posto mentre quello che aveva fatto le mise il cazzo in bocca per farselo ripulire dallo sperma che lei succhiò ingerendo quella che ne era rimasta.
Dany continuava a prendere cazzi e a godere, gli uomini la scopavano e le sborravano in figa, poi si riarmavano e ripresero a scoparla, la figa era completamente larga, era piena di sborra ovunque, si avvicino ad un orecchio di uno di loro e senza farsi sentire gli disse di rompere il culo alla sorella.
Gli uomini si allontanarono da Dany e andarono tutti vicino a G. spostando l’uomo che la stava scopando, la presero e la misero a cavalcioni su uno di loro, un altro le andò dietro e con un colpo secco le infilò il cazzo in culo, entrò come se fosse burro, lei tranquilla lo prese spalancando la bocca e sussurrando un semplice haaaa.
L’uomo guardò gli altri e con stupore disse che lo aveva già molto aperto, decisero di usare un altro metodo, mentre lei continuava a cavalcare il cazzo di quello sdraiato, quello che stava dietro si alzò e le infilò nel culo tre dita, entravano facilmente, le dita divennero quattro, cinque e infine l’uomo spinse e la penetrò con tutta la mano, lei fece un piccolo urlo, poi iniziò a muovere il culo per farla entrare meglio, anche il polso e l’uomo iniziò a stantuffarla ritmicamente, spingendo in quel modo era entrato anche una parte del braccio e lei strillava di sfondaglielo tutto, voleva essere spaccata in due.
Gli uomini si davano il cambio inculandola con le loro braccia e lei godeva sempre di più schizzando litri di umori sul cazzo di quello che la stava scopando.
Vedendola godere in quella maniera Dany ebbe un po’ di invidia e disse ad alta voce che non sapeva che la sorella era sfondata in culo in quella maniera e se a lei non toccava niente, fu subito accontentata, la presero e messa anche lei a cavalcioni su uno di loro, però questo non le mise il cazzo in figa ma nel culo, lei lo aveva già aperto per le numerose esperienze che aveva fatto, lo prese facilmente spingendo con il bacino, ma non era finita li, un altro le si mise dietro e spingendo anche lui le trafisse il culo, lei all’inizio strillo poi iniziando a godere disse che ora le piaceva, li cavalcava ambedue muovendosi per farli penetrare più a fondo, si sentiva piena, più le pareti del culo si allargavano e più godeva.
Quando gli uomini sborravano, altri prendevano il loro posto, il culo di Dany era sfondato e pieno di sperma, mentre la sorella continuava a godere con il braccio in culo.
Dopo quattro ore tutti gli uomini avevano sborrato molte volte, erano sfiniti, G. era sdraiata a terra mentre si masturbava pensando al trattamento che aveva ricevuto, Dany si alzò e si sedette sul viso della sorella dicendole di aprire la bocca riversandole dentro tutta la sborra che aveva ricevuto in culo, poi chinandosi baciò la sorella con un gioco di lingue fino a che G. non la ingoiò tutta.
Si accesero le luci e Max uscì fuori applaudendole e dicendo loro che erano state stupende e due troie come loro non si trovavano facilmente.
Quando tornarono a casa G. ringraziò Max e Dany per aver organizzato quella festa con la speranza di essere rinvitata.
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